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Stagnazione delle esportazioni: le aziende svizzere adeguano aspettative e strategie

Prospettive di export per le PMI svizzere relative al 1° semestre 2024

Le aziende svizzere si attendono una crescita solo minima delle proprie esportazioni nei prossimi mesi. Questo a fronte delle persistenti tensioni geopolitiche e del franco forte. In questa fase le imprese puntano a consolidare i mercati attuali piuttosto che ricercarne di nuovi. Europa e Stati Uniti dominano la classifica delle principali destinazioni. A livello di sostenibilità emerge un elevato bisogno di informazioni sulle normative nei Paesi di destinazione.

 

Negli ultimi mesi il clima del commercio estero svizzero è peggiorato: è quanto emerge dal sondaggio sulle prospettive di export per le PMI svizzere esportatrici condotto semestralmente da Switzerland Global Enterprise. Con un calo da 66,7 a 51,6 punti, si attesta appena al di sopra della soglia di crescita di 50 punti. I segnali sono quelli di una stagnazione. Questo quadro è confermato dal fatto che il 31% delle aziende intervistate (10% in più rispetto all’ultimo rilevamento) non esplorerà nuovi mercati nei prossimi mesi. Inoltre, se il 62% delle PMI non prevede alcun cambiamento a livello di organico aziendale, il 17% ne prevede addirittura una riduzione.

Il motivo di questo scenario è da ricercare nelle sfide globali attuali. La situazione è attualmente aggravata dall’improvviso apprezzamento del franco svizzero. L’80% delle PMI dichiara che l’andamento dei tassi di cambio esercita un impatto negativo (55%) o molto negativo (25%) sulle prestazioni aziendali. I rischi valutari hanno quindi spinto i prezzi elevati dell’energia e delle materie prime dal primo al secondo posto nell’elenco delle preoccupazioni delle aziende.

Europa e Stati Uniti i principali mercati di esportazione 
Non sono previsti cambiamenti a livello di Paesi di destinazione. Gli Stati Uniti e i nostri vicini europei – in particolare la Germania – si confermano i mercati target più importanti. Il 79% di tutte le aziende intervistate prevede di esportare in Germania nei prossimi sei mesi. Seguono Francia, Italia e Stati Uniti (tutti al 56%).

Bisogno di informazioni sulle normative in materia di sostenibilità
Il tema della sostenibilità è sempre più tra le priorità dell’agenda politica. Le normative in materia di sostenibilità possono avere un impatto diretto o indiretto su diverse migliaia di aziende in Svizzera. Molte PMI svizzere sembrano però ancora poco consapevoli di questo fatto, infatti, negli ultimi mesi il tema della sostenibilità è diventato meno importante tra le aziende intervistate. Ciò può essere dovuto anche alla complessità delle normative internazionali. Dal sondaggio emerge un elevato bisogno di informazioni: il 46% delle aziende vorrebbe ricevere in futuro informazioni su regolamenti, norme speciali e condizioni quadro nei Paesi di destinazione per orientarsi nella giungla internazionale delle normative. 

 

Luca Degiovannini, Senior Director Market Southern Switzerland: «La politica sta accelerando nel settore della sostenibilità. Ad esempio, la nuova direttiva dell’Unione europea sulla dovuta diligenza in materia di ambiente e diritti umani (Corporate Sustainability Due Diligence Directive, CSDDD), prossima all’approvazione, potrebbe avere impatti diretti o indiretti su diverse migliaia di aziende, sia grandi che piccole, in Svizzera. Tuttavia, sembra che un buon numero d’imprese non sia ancora consapevole delle conseguenze di questi sviluppi. Infatti, il 64% delle PMI si considera poco o per niente interessato dai crescenti requisiti per la rendicontazione sulla sostenibilità. Le aziende hanno quindi bisogno di informazioni approfondite sulle diverse normative nei Paesi di destinazione. Switzerland Global Enterprise mette a disposizione tali informazioni.»

Alberto Silini, Senior Director Global Consulting: «Ad eccezione del breve calo registrato all’inizio della pandemia da COVID, il clima delle esportazioni si attesta attualmente al livello più basso da gennaio 2016 e si prevede una stagnazione nei prossimi mesi. Le PMI svizzere hanno finora affrontato con successo le sfide geopolitiche in corso, tuttavia, il nuovo improvviso apprezzamento del franco svizzero sta rendendo ancora più difficile la tenuta sul mercato in condizioni già difficili. Quattro PMI su cinque prevedono che l’andamento dei tassi di cambio avrà un impatto negativo sulle loro performance aziendali. Ciò significa che i rischi valutari sono ora la preoccupazione più grande, ancor prima dei prezzi dell’energia e delle materie prime.»

Sylvain Jaccard, Senior Director Market Western Switzerland: «Per quanto riguarda i mercati di esportazione, si prevedono pochi cambiamenti nei prossimi mesi. Da un lato, l’Europa e gli Stati Uniti rimangono di gran lunga i mercati di vendita più importanti; la Germania si conferma ampiamente il numero uno. D’altra parte, la situazione attuale sta aumentando notevolmente l’incertezza delle imprese: un’azienda su tre dichiara di non voler avventurarsi in nuovi mercati per il momento. Ciò equivale al 10% di aziende in più rispetto all’ultimo rilevamento di sei mesi fa e non è un buon segnale.»

Le video interviste sulla situazione attuale dell’export a Luca Degiovannini, Senior Director Market Southern Switzerland, Alberto Silini, Senior Director Global Consulting e Sylvain Jaccard, Senior Director Market Western Switzerland, sono disponibili qui.

I risultati del sondaggio sulle prospettive di export per le PMI svizzere relative al 2° semestre 2024 saranno pubblicati il 25 giugno 2024.

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