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Come utilizzare correttamente gli accordi di libero scambio

Gli ALS offrono tanti vantaggi, se si sa come utilizzarli al meglio. Sbagliare è umano, però può portare anche a conseguenze sgradevoli. Trovate qui elencati i principali dubbi.

1. Con un certificato d’origine beneficio sempre di un regime preferenziale o un’esenzione.

(Falso. Affinché possa importare nell’ambito dell’accordo di libero scambio i miei prodotti originari di destinazione con regime preferenziale o con esenzione nel Paese è richiesto un certificato di circolazione delle merci o una dichiarazione d’origine sulla fattura.)

2. Se compro delle scarpe da un fornitore italiano, esse hanno origine italiana.

(Falso. Può anche essere che le scarpe non siano state prodotte in Italia, oppure non siano state qui sufficientemente lavorate o trasformate per essere considerate di origine italiana.)

3. I miei beni hanno tutti origine preferenziale, essendo per il 50% d’origine svizzera.

(Falso. Un bene possiede l’origine preferenziale se adempie le regole della lista del rispettivo accordo. In tal senso può verificarsi che un accordo limiti, per certi prodotti, il valore di tutti i materiali utilizzati al 30% del prezzo franco fabbrica del bene prodotto, oppure che oltre al criterio del valore si verifichi un salto della posizione della voce di tariffa.)

4. Gli Stati arabi del Golfo (Bahrein, Qatar, Oman, Kuwait, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) come prova dell’origine preferenziale possono utilizzare unicamente il certificato di circolazione delle merci EUR.1 (CCM).

(Falso. Nel Comitato misto dell’Accordo di libero scambio AELS-CCG è stato deciso che i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo possono utilizzare un certificato d’origine speciale, anziché il certificato di circolazione delle merci, vedere qui)

5. Spedizioni verso la Cina possono essere suddivise in Paesi terzi.

(Nell’ambio dell’accordo di libero scambio con la Svizzera spedizioni verso la Cina possono altresì essere suddivise in Paesi terzi (ovvero in Paesi oltre a Cina e Svizzera) per il transito, a condizione che le spedizioni non includano nessun’altra operazione eccetto quelle di scarico, carico e operazioni con l’obiettivo di preservare lo stato delle merci, esse devono inoltre restare sotto controllo doganale in questi Paesi terzi.)

6. Per le mie spedizioni utilizzo la voce di tariffa con cui ho ricevuto un trattamento preferenziale migliore all’importazione.

(Falso e vietato. Deve essere utilizzata la voce di tariffa che corrisponde esattamente al prodotto. La Direzione generale delle dogane, alla sezione tariffe doganali, fornisce informazioni vincolanti sulle voci di tariffa. Si può incorrere in sanzioni salate se si viene scoperti a non utilizzate la voce di tariffa corretta.)

7. Sul CCM EUR. 1 CN posso avere qualsiasi posizione.

(Falso. Sul CCM EUR. 1 si possono elencare al massimo 20 posizioni, che devono essere numerate. Ciò vale anche per gli esportatori autorizzati, i quali possono indicare sulle loro fatture al massimo 20 posizioni.)

In occasione dell'evento S-GE Impulse FTA (10 novembre a Basilea) scoprirete ad esempio altri aspetti da osservare negli accordi di libero scambio, con quali Paesi la Svizzera è in trattativa per l’ALS, come le imprese svizzere utilizzano gli accordi di libero scambio (attraverso esempi pratici) oppure il significato dell’accordo di libero scambio in trattativa tra gli USA e l’UE (TTIP) per le imprese svizzere.

Trovate informazioni preziose anche sul nostro sito (dossier sugli accordi di libero scambio).

Gli errori più frequenti nell’utilizzo degli accordi di libero scambio (e come evitarli)

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