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Swissness: come le imprese svizzere beneficiano al meglio dell’origine svizzera?

Dopo una lunga consulenza e un’ampia discussione, all’inizio del 2017 è entrata in vigore la regolamentazione sulla “Swissness”. Intervista a Stephan Feige uno degli autori dello studio “Swissness Worldwide” ed esperto per la reputazione della Svizzera nel mondo, per l’utilizzo dell’indicazione di provenienza.
A che cosa serve il marchio “Svizzera” all’estero?
Swiss Pavilion, IDEM, Singapore

Signor Feige, nel suo studio “Swissness Worldwide” ha analizzato l’immagine dell’origine svizzera in vari Paesi. Dove è possibile beneficiare al meglio dell’origine svizzera?

A livello internazionale, la Svizzera e le imprese elvetiche vengono fondamentalmente considerate attrattive, in particolare nei Paesi BRIC, Brasile, Russia, India e Cina. Qui i prodotti svizzeri sono amati a dismisura.

Questo vale per tutti i settori?

Sì, vale per tutti i settori del caso.

Nel corso degli anni è cambiata la percezione? Lo studio è già stato condotto varie volte.

La percezione risulta pressoché invariata, le immagini dei Paesi sono piuttosto stabili e lo è anche quella della Svizzera nel mondo. Tuttavia la Svizzera non è considerata un Paese molto innovativo, però, naturalmente studi indipendenti confermano che le imprese svizzere sono sulla buona strada in merito all’innovazione. Questo aspetto negativo si è tramandato negli ultimi vent’anni secondo i dati raccolti a nostra disposizione. Gli aspetti positivi sono la precisione, l’altissima qualità, l’affidabilità che predominano nettamente sull’aspetto negativo.

Fa la differenza il modo in cui si loda l’origine svizzera, ovvero utilizzando espressioni quali “Swiss recipe” o lo “Swiss made”?

Sì, ciò fa una piccola differenza. “Swiss recipe” o “Swiss Engineering” ottengono risultati leggermente meno positivi rispetto allo “Swiss Made”. La punta d’amaro è che la croce svizzera non può essere utilizzata per quelle denominazioni “Swissness light”.

È possibile quantificare quanti consumatori o imprese sono disposti a pagare di più per un prodotto proveniente dalla Svizzera?

Certamente, però bisogna analizzare i dettagli, i singoli settori e Paesi. In India o in Giappone ad esempio, i consumatori accettano un determinato prezzo per un orologio svizzero, prezzo che risulta essere più caro del 100% rispetto ad un medesimo orologio non di origine svizzera. Lo stesso vale per il formaggio e il cioccolato. Nell’industria meccanica, la differenza di prezzo che accettando di pagare è sostanzialmente inferiore, probabilmente tra il 2 e 5%. Nel B2C si è disposti fondamentalmente a pagare di più rispetto al B2B.

Come si presente la situazione, a seguito dell’entrata in vigore della legislazione Swissness?

Il nuovo regolamento permette ora l’utilizzo ufficiale della croce svizzera sui prodotti, fin ora la sua apposizione veniva tollerata, pur non essendo permessa. Al contempo l’utilizzo abusivo è tutt’ora vietato, i requisiti da rispettare vengono regolati chiaramente. Alcune imprese utilizzeranno maggiormente la Swissness dopo aver chiarito l’incertezza, altre invece devono rinunciarvi. Contemporaneamente, attraverso ciò viene altresì protetto il marchio Svizzera. Nello specifico, la legge attuale è anche il risultato di una lunga discussione e dei molti interessi mostrati.

Ritiene che i nuovi regolamenti, ora in vigore, si possa passare alla pratica senza difficoltà?

Si applica in primo luogo un regolamento transitorio, ad esempio, imballaggi prodotti precedentemente prodotti, possono essere utilizzati per altri due anni. È possibile rispondere alla maggior parte delle domande se ci si informa accuratamente. La maggior parte delle incertezze è stata nel frattempo chiarita. Fondamentalmente, detto con parole semplici non bisogna ingannare il consumatore. Cosa significa “non ingannare” viene disciplinato nelle singole ordinanze, ma penso che prevarrà la regola del buon senso e si farà un passo alla volta.

Come verrà applicata la legislazione Swissness all’estero? Il suo compito è quello di proteggere gli esportatori all’estero.

Ciò dipende naturalmente molto dal rispettivo Paese, se sono stati conclusi accordi di libero scambio. In parte considerano il diritto svizzero sui marchi. In altri accordi, questo deve essere negoziato. Alcuni settori sono già oggi particolarmente attivi, al fine di tutelare all’estero la loro provenienza svizzera, ad esempio i produttori di orologi e cioccolato. La legislazione sulla Swissness pur non risolvendo tutti i problemi all’estero, fornisce comunque un buon contributo..

Dr. Stephan Feige è partner e direttore di htp St. Gallen.

È possibile ordinare (ad un prezzo vantaggioso) lo studio completo “Swissness Worldwide 2016” con oltre 7’900 intervistati provenienti da 15 Paesi, condotto dall’Istituto di marketing dell’Università di San Gallo (HSG) e dalla htp St. Gallen Managementberatung AG in collaborazione con Jung von Matt / Limmat, cliccando sul seguente link http://htp-sg.ch/bestellung-swissness/2016/ Lo studio è disponibile in lingua tedesca.

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