Negli ultimi dieci anni il Kazakistan ha registrato una crescita economica straordinaria, ma attualmente sta risentendo delle conseguenze del drastico abbassamento del prezzo del petrolio e delle oscillazioni valutarie. Anche la crisi in Russia, principale partner commerciale del Paese, produce forti ripercussioni sull’economia kazaka. L’attuazione di programmi finanziati dallo Stato consente tuttavia di continuare a investire molto nell’ammodernamento della rete infrastrutturale e dell’industria. Il Kazakistan ha aderito all’Unione economica eurasiatica assieme a Russia, Bielorussia, Kirghizistan e Armenia. Pertanto esportando in Kazakistan le aziende straniere raggiungono non solo il mercato kazako, con i suoi 18 milioni di abitanti, ma potenzialmente anche quello dell’intera unione economica, che conta all’incirca 200 milioni di consumatori. Tuttavia, entrare in questo mercato non è di per sé affatto semplice, in quanto il commercio di beni con questo Paese transcontinentale è ostacolato da norme speciali sulle importazioni, certificazioni e iter burocratici. L’adesione del Kazakistan all’OMC garantisce comunque una buona certezza del diritto e prevedibilità economica per le aziende straniere. In linea generale il Kazakistan offre buone condizioni per le aziende straniere e per questo motivo viene spesso scelto come sede di aziende attive in tutta l’Asia centrale.
Il Paese investe nel potenziamento della rete infrastrutturale e nella modernizzazione delle industrie e muove i primi passi verso la privatizzazione di alcune aziende a controllo statale. I settori con maggiore potenziale di vendita nel Paese sono MEM, infrastrutture, industria alimentare, tecnologie medicali e indotto farmaceutico.