Se pensiamo all’ambiente fintech e alle innovazioni finanziarie, per il Brasile il 2020 è stato un anno da ricordare per l’introduzione di importanti cambiamenti infrastrutturali e normativi (sandbox normativa, open banking e «Pix» – il sistema di pagamento istantaneo locale), oltre che per l’apertura al digitale quale strumento principale per coloro che vogliono fruire di servizi finanziari – in un mondo che impone ridotti contatti a causa della pandemia.
Secondo il Brazilian consultancy Distrito, il fintech ha mostrato di saper tenere duro e attirato investimenti per 1,7 miliardi di dollari USA sfociati in 90 accordi commerciali, a fronte dei 910 milioni di dollari USA del 2019. Si tratta di un successo davvero storico per la scena locale.
Opportunità per le aziende svizzere del fintech in Brasile
Con il rimodellamento della scena fintech brasiliana, grazie ai cambiamenti appena descritti, anche il fintech svizzero può cogliere le opportunità uniche di questo momento. Sebbene entrambi i Paesi presentino ambienti fintech molto dinamici, essi operano secondo modelli diversi. Trovare punti complementari da esplorare spetta alle potenziali aziende svizzere. Il Brasile offre la possibilità di accedere a un mercato ampio, in grado di apportare nuove competenze alle aziende o incentivare la produzione su scala globale.
È importante, perciò, programmare in anticipo le proprie mosse: il Brasile non è indicato per i principianti. Comprendere le peculiarità del mercato e apportare gli adeguamenti necessari per potervi operare rappresenta la chiave del successo. È raccomandabile appoggiarsi a dei professionisti locali che accompagnino alla scoperta delle normative così come degli aspetti informali e culturali. Il percorso sarà pur costellato di sfide, ma la ricompensa è notevole.
Maggiori informazioni sull’ecosistema fintech nella videointervista con Bruni Diniz e nel nostro rapporto.
