A livello mondiale la Svizzera è il Paese meglio preparato ad affrontare un cambiamento. Lo ha rivelato l’ultimo Change Readiness Index (CRI) pubblicato dalla società di consulenza KPMG. Il CRI misura il grado di preparazione di un Paese a un cambiamento di lungo termine che potrebbe risultare da tendenze di natura tecnologica, economica e sociale. L’indice considera anche il modo in cui il Paese potrebbe rispondere a shock di breve termine, come ad esempio una catastrofe naturale. A tale scopo la capacità di ogni Paese viene strutturata sulla base di tre pilastri di capacità: capacità imprenditoriale, popolo e la società civile e governo. La Svizzera si è classificata al secondo posto nella categoria capacità imprenditoriale, al primo posto nella categoria popolo e società civile e al quarto posto nella categoria governo.
Complessivamente quest'anno per la prima volta la Svizzera è salita alla posizione numero uno assoluta, mentre Singapore, leader della scorsa edizione, è sceso al quarto posto. La Svezia si è classificata al secondo posto, seguita dagli Emirati Arabi Uniti. La Germania si è aggiudicata il nono posto, il Regno Unito il decimo e gli Stati Uniti il dodicesimo. I Paesi europei dominano di gran lunga la top 10.
Anche se il PIL è un importante segnale della capacità di cambiamento, KPMG ha evidenziato anche come un maggiore livello di migrazione sia indicativo di una migliore preparazione di un Paese.
«Il nostro indice rivela quali Paesi sono meglio posizionati per approfittare del cambiamento», afferma Timothy Stiles di KPMG. Questo studio analizza e confronta complessivamente 136 Paesi.